mercoledì 18 marzo 2009

BIOGRAFIA FABIO VOLO

Fabio Volo, il cui vero nome è Fabio Bonetti, nasce in un paese in provincia di Bergamo il 23 giugno 1972 e, dopo i regolari studi dell'obbligo, inizia prestissimo a svolgere numerosi lavori fra cui il panettiere nella forneria paterna.

Dotato di una notevole vèrve e di uno spirito un pizzico esibizionista, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo grazie ad un amico bresciano che lo fa debuttare nel suo locale. Fabio ha così modo di familiarizzarsi sia con la dimensione teatrale e con il relativo contatto diretto con il pubblico, sia con la pratica dell'improvvisazione, di cui diverrà gran maestro. Questa è una fase della sua carriera in cui emergono anche velleità di cantante, e pochi sanno che circolano a suo nome alcune canzoni ormai dimenticate.

Il grande salto avviene però grazie all'incontro con Claudio Cecchetto. Il geniale scopritore di talenti, a cui si devono i lanci di numerosi stelle del panorama nazionale, lo prende sotto la sua ala e gli offre un posto a Radio Capital dove Fabio non dovrà fare altro che quello che gli riesce meglio: intrattenere. Insomma, prende forma quella sua anima da deejay che ne fanno uno dei personaggi più singolari oggi in circolazione. Ben presto, infatti, diventa una delle voci più conosciute dell'etere, grazie soprattutto alla svagata ironia con cui è solito condurre e di cui è un maestro indiscusso.

Nel 1997 lo vediamo proiettato dalle casse della radio allo schermo televisivo nella conduzione di "Svegliati", programma trasmesso su Match Music Satellite.
Nell'estate del 1998, invece, dopo la parentesi televisiva torna all'"ovile", benchè lontano da Cecchetto (infatti stavolta siamo a Radio due), per condurre insieme all'amico Andrea Pellizzari il programma radiofonico "Soci da spiaggia".
A partire da quello stesso anno Fabio Volo compie un ulteriore passo in avanti per la sua carriera: viene infatti arruolato nel team delle "Iene". Lavorerà in questa veste per ben tre anni, accreditandosi come una delle "Iene" più "riuscite".
La sua celebre irrequietezza, però, gli impedisce di riposare sugli allori. Cerca altre occasioni, altre possibilità, che gli arrivano puntuali dapprima con la striscia pomeridiana "Candid Camera Show", accanto a Samantha de Grenet, e in seguito, sempre nello stesso anno (ossia il 2000), con Radio Deejay, la popolarissima emittente radiofonica. Il target di Radio Deejay, naturalmente, è quello giovanile, il pubblico giusto per un istrione come Volo, che ha così modo, nel programma creato apposta per lui (dall'autocelebrativo titolo de "il Volo del mattino"), di sfoggiare tutta la sua arte della conversazione e della divagazione ironica. Nel giro di poche puntate di quella trasmissione Volo diventa conosciutissimo. Ormai è un personaggio, particolarmente amato da quei giovani che non si riconoscono in quelle star finte e costruite a tavolino.

Ormai il successo di Volo è un'escalation inarrestabile e il simpatico deejay, sulla scia di tanti altri personaggi di successo, ha la bella pensata di darsi anche alla scrittura. Il suo primo libro "Esco a fare due passi", subito in classifica, conferma l'ascendente esercitato dalla sua popolarità, poi confermata dalle vendite della sua seconda e più recente prova letteraria, "È una vita che ti aspetto", anch'essa entrata di diritto fra i primi dieci libri più venduti del 2003.

Sempre nutrita comunque la sua presenza in televisione, generata da programmi mai scontati o banali ma improntati alla ricerca di un modo diverso di fare comunicazione. Gli "aficionados" hanno così avuto modo di vederlo all'opera sia su MTV con "Caavolo" (affiancato dal regista di culto, e gran saggio, Silvano Agosti), sia su LA7 con "il Volo" (come si vede il suo nome d'arte è fonte di continui giochi linguistici); oppure con il più recente "Coyote", sempre sulla prediletta MTV.

La sua figura sbarazzina e un po' surreale non poteva poi lasciare indifferente un regista sensibile come Alessandro D'Alatri, che ha voluto sfruttarlo come contraltare dell'apparentemente più dura e determinata Stefania Rocca nel suo film "Casomai", uscito nel 2002. Anche il successo riscontrato dal film è stato lusinghiero, con una menzione speciale per Fabio Volo, il quale si è conquistato l'alloro di "Miglior attore esordiente" al XVII° Festival Internazionale di Fort Lauderdale (Florida) e una nomination ai David di Donatello 2003.

Senza abbandonare i suoi impegni radiofonici, Fabio è tornato su Italia 1, nel 2003 con il programma "Smetto quando voglio", e all'inizio del 2005 con "Lo spaccanoci".

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